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Mutui


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Cos'è il Mutuo?
Il mutuo è il contratto che viene stipulato tra un Istituto di Credito (mutuante) e un soggetto (mutuatario). Il mutuatario riceve in prestito dal mutuante una somma di capitale e s’impegna, sulla base di quanto stabilito nel contratto, alla sua restituzione attraverso rate periodiche maggiorate degli interessi maturati durante il periodo del contratto. Attraverso questo contratto un soggetto ottiene dalla propria banca una somma di denaro che gli servirà per acquistare un immobile, generalmente la prima casa.
Cos'è il Mutuo Cointestato?
Il mutuo cointestato, come suggerisce lo stesso nome, è una soluzione che permette di accendere un mutuo con due o più intestatari e di beneficiare quindi della possibilità di suddividere l'onere del pagamento delle rate su due o più persone, saldando una rata mensile pro capite più bassa. Vediamo come funzionano nel dettaglio i mutui cointestati e quando conviene richiedere la cointestazione di un mutuo. Il mutuo cointestato si configura quando il finanziamento viene sottoscritto da almeno due debitori. In buona sostanza l'istituto di credito riceve una garanzia aggiuntiva sul rimborso della somma accordata, per cui i sottoscrittori si impegnano a pagare le rate fino alla completa estinzione del debito. Nella maggior parte dei casi il mutuo cointestato viene preferito dalle giovani coppie che intendono acquistare la prima abitazione con un mutuo under 36, ma spesso anche da genitori e figli. In ogni caso per poter accedere a questa forma di finanziamento non sono necessari i vincoli di parentela fra i debitori, perché ciò che conta è la garanzia patrimoniale, nonché il puntuale versamento delle quote da parte dei mutuatari.
Tasso fisso o variabile?
È necessario scegliere accuratamente la tipologia di tasso da applicare a un mutuo, poiché questa decisione influirà necessariamente sui costi finali del finanziamento, i cui oneri sono costituiti principalmente dagli interessi da versare alla banca per il capitale concesso in prestito. Prima di esaminare casi particolari è utile conoscere le caratteristiche delle due principali opzioni: tasso fisso e tasso variabile. Entrambe basano il calcolo degli interessi su un indice di riferimento, rispettivamente l'Eurirs e l'Euribor, al quale andrà poi aggiunto lo spread, ossia il surplus stabilito dalla banca che concede il mutuo e corrispondente alla percentuale di guadagno reale rispetto al costo del denaro per l’istituto erogante il finanziamento.
I mutui a tasso fisso
Al giorno d'oggi i mutui differiscono essenzialmente in ragione del tasso d'interesse applicato. Il più utilizzato è in genere il tasso fisso, ovvero il mutuo che mantiene il medesimo tasso d'interesse per tutta la sua durata. Il tasso fisso viene calcolato e fissato al momento della stipula del contratto di mutuo, secondo le previsioni percentuali del tasso europeo IRS (Interest Rate Swap) rese note costantemente dalla Federazione Bancaria Europea. Il tasso fisso, stabilito alla stipula, resterà invariato sull’intera durata del rimborso. Riserva dunque il vantaggio di una rata costante nel tempo, mette al riparo da eventuali oscillazioni del mercato ed è indicato per chi desidera pianificare con esattezza l’impegno economico. Di contro, dovendo la banca premunirsi per intervenire personalmente in caso di eventuali variazioni svantaggiose dei tassi di interesse, un tasso fisso risulta nell’immediato più alto e quindi meno conveniente di un tasso variabile, che vede invece la banca e il cliente dividersi i rischi.
I mutui a tasso variabile
Con il tasso variabile, al contrario, la rata del mutuo sarà soggetta a variazioni, in quanto legata all'andamento dell'Euribor, quindi ad un tasso che sale o scende a seconda delle oscillazioni del mercato. Anche in questo caso il tasso interbancario di riferimento viene fissato dalla Federazione Bancaria Europa. Questo tipo di tasso è indicato per chi può affrontare agevolmente eventuali aumenti della rata mensile, e a fronte di una certa percentuale di rischio rappresenta anche un’opportunità di risparmio per il mutuatario in caso di indici favorevoli. Sulla scelta peseranno ovviamente anche le condizioni di mercato e le previsioni a medio-lungo termine sull’andamento dei tassi.
Vantaggi e Svantaggi del Mutuo Cointestato?
Richiedere il mutuo cointestato assicura tutta una serie di vantaggi per i debitori e la banca: L'istituto di credito è maggiormente propenso nel concedere il finanziamento in presenza di più di un mutuatario, tanto che spesso gli interessati avranno la possibilità di ottenere somme elevate. Attraverso il mutuo cointestato anche i tassi di interesse si rivelano più vantaggiosi. Al contempo il pagamento della rata sarà meno difficoltoso in quanto il relativo importo verrà ripartito tra i cointestatari. La contestazione del mutuo consente poi benefici di natura fiscale, visto che comporta la detrazione degli interessi passivi. Per quanto riguarda gli aspetti negativi del mutuo cointestato è facile immaginare che questa formula si rivela inadeguata quando i rapporti fra i mutuatari dovessero sgretolarsi oppure nel momento in cui uno dei debitori non dovesse provvedere al pagamento della quota. Il mutuo cointestato dovrà essere rimborsato anche in caso di separazione, quindi solitamente il coniuge con il reddito più elevato provvede a pagare per intero la rata del mutuo per poi detrarre tale spesa dall'assegno di mantenimento. In alternativa si opta per l'uscita dal contratto di uno dei due coniugi, in modo da avere un solo mutuatario che diventerà proprietario dell'immobile sul quale grava l'ipoteca.
Quando conviene richiedere un mutuo cointestato?
La cointestazione del mutuo casa conviene sicuramente in caso di comproprietà dell'immobile, oppure quando la condizione reddituale del singolo intestatario non è sufficiente per ottenere l'erogazione di un finanziamento. Questo tipo di mutuo è inoltre consigliato nel momento in cui l'interessato non dispone di garanzie idonee da poter presentare alla banca. Occorre segnalare che il mutuo cointestato si rivela una buona soluzione per le coppie in cui uno dei due lavora come libero professionista o comunque non è assunto con un contratto a tempo indeterminato. In situazioni del genere, infatti, potrebbe accadere che per un certo periodo uno dei due non possa più sostenere il pagamento delle quote, ma grazie alla cointestazione sarà possibile evitare casi di insolvenza. Il mutuatario che non si trova in difficoltà economiche potrà pertanto coprire per intero il corrispettivo da versare mensilmente alla banca.
Come richiedere un mutuo cointestato?
Le modalità per poter richiedere il mutuo cointestato sono le medesime di quelle previste per i finanziamenti ipotecari intestati a un solo soggetto. La sola differenza è che la domanda sarà presentata a nome di tutti gli interessati coinvolti, i quali sono tenuti a fornire alla banca la documentazione personale necessaria al fine di valutare la fattibilità dell'operazione. Ciascun intestatario, pertanto, in aggiunta alla documentazione personale dovrà presentare il certificato di nascita, l'estratto di matrimonio, l'eventuale sentenza di separazione o divorzio e lo stato di famiglia. In aggiunta occorre esibire i documenti che attestano il reddito per i lavoratori dipendenti, nonché il contratto di assunzione dal quale si evince l'anzianità di servizio, le ultime tre buste paga, la copia del CUD o del modello 730. I lavoratori autonomi, invece, allegheranno alla richiesta di mutuo cointestato la copia della dichiarazione dei redditi, il bilancio di esercizio, l'estratto della camera di commercio industria e artigianato, nonché l'eventuale iscrizione all'albo di appartenenza.
info@fimmutui.net

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